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Pay tv: Francia, Italia, Spagna, il futuro si gioca sui diritti calcio

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    • Pay tv: Francia, Italia, Spagna, il futuro si gioca sui diritti calcio

      Pay tv: Francia, Italia, Spagna, il futuro si gioca sui diritti calcio


      I diritti tv delle grandi partite di calcio faranno la differenza su un mercato che soffre sempre più la crisi.
      Il mercato europeo della pay tv è in pieno fermento. L’esplosione dei servizi di streaming, trainati da Netflix, hanno determinato un cambiamento degli equilibri.
      L’asse è sempre più spostato verso i clienti: sono loro che scelgono i contenuti, quando vederli e su quale dispositivo.
      A vincere la sfida saranno gli operatori in grado di assicurare pacchetti di qualità a prezzi vantaggiosi. Il calcio farà la differenza.
      La concorrenza è sempre più forte.
      E mentre in Italia si ricomincia a parlare di una possibile intesa tra Mediaset e Sky, con Vivendi pronta a scendere in campo per la pay tv del Biscione, in Francia la media company continua il discreto avvicinamento a BeIN Sport, la tv a pagamento del Qatar che fa capo ad Al Jazeera.
      I diritti tv del calcio in questo momento tengono banco.
      In Spagna, per esempio, Vodafone, Orange e Telefonica si stanno battendo per assicurare ai propri clienti le esclusive degli eventi sportivi.
      In Italia, l’acquisto da parte di Mediaset dei diritti tv della Champions League ha messo Premium nella condizione di dover adottare una strategia forte per rientrare dal pesante investimento, circa 700 milioni di euro.
      Anche in Francia tutto si concentra sui diritti televisivi delle squadre di calcio.
      E’ così che questo fine settimana Vincent Bolloré, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Vivendi, ha riunito i dirigenti delle squadre di calcio francesi per annunciar loro la prossima fusione tra la controllata Canal+ e BeIN Sport e per convincerli che l’operazione non sarebbe una minaccia per loro.
      E’ la prima volta che Bolloré esce allo scoperto per parlare ufficialmente di questo progetto. E’ evidente che le trattative sono a uno stadio sufficientemente avanzato per consentirgli di rischiare.
      Bolloré non è sceso nei dettagli di questa possibile fusione e non sappiamo se sarà un’acquisizione di BeIn o un accordo commerciale di esclusività per i canali sportivi del gruppo qatariota.
      Secondo indiscrezioni, all’incontro Bolloré si è soffermato sulla situazione particolarmente difficile nella quale si trovano gli operatori televisivi francesi.
      BeIN, secondo le stime di Natixis, perderebbe 250 milioni di euro l’anno. Mentee continua l’emorragia di abbonati per Canal+.
      I due gruppi si trovano in una situazione concorrenziale che è ancora tesa con l’arrivo di Altice, la holding di Patrick Drahi, che si è accaparrata i diritti del calcio inglese, e Discovery che sta per comprare Eurosport da Tf1.
      Il mercato è altamente competitivo e non più caratterizzato la duopolio BeIN-Canal+.
      Le argomentazioni di Bolloré sono piaciute ai presidenti di alcune squadre, in particolare quando ha detto di voler creare un nuovo campione francese dei media. Vedremo.
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